Turandot Divulgazione

I costumi

L’artista, toscano come il compositore, da anni viveva a Parigi dove svolgeva un’attività intensa da illustratore e disegnatore di costumi per il teatro leggero di varietà e operetta. Nel 1922 i due artisti si incontrarono proprio a Parigi e Puccini vide alcuni disegni di Brunelleschi che parvero decisamente adatti per la sua Turandot, di gusto raffinato ed elegante ma perfettamente in grado di rendere l’atmosfera orientale.

Dal 1924 il Maestro richiese ripetutamente la presenza di Brunelleschi agli incontri con gli editori Ricordi, insieme allo scenografo Galileo Chini e ai librettisti. Purtroppo Brunelleschi non partecipò a nessuno degli appuntamenti: molto impegnato a Parigi, probabilmente in preda ad un blocco di creatività e incapace di soddisfare le continue richieste di spedire almeno qualche figurino (dei duecento commissionati) in Italia, contribuì ad aumentare la tensione di Puccini legata alla sua ultima opera. Il compositore morì nel 1924 senza riuscire a vedere un solo figurino dell’artista da lui tanto apprezzato e rincorso.

Stanchi dei silenzi e del ritardo nella consegna del lavoro, nel 1925 Toscanini e Casa Ricordi decisero di affidare la realizzazione dei costumi a Caramba, costumista efficiente, puntuale e, cosa di non poca importanza, già attivo collaboratore del Teatro alla Scala. L’artista realizzò velocemente degli schizzi in cui inserì motivi di draghi, righe oblique, copricapi di gusto orientale frutto dello studio fatto della Cina e dell’oriente per spettacoli precedenti. I costumi dai colori sgargianti, ricchi di dettagli e stoffe preziose, così distanti dal gusto raffinato tanto caro a Puccini, risaltarono nella prima rappresentazione assoluta di Turandot alla Scala, il 25 aprile del 1926.

I figurini di Brunelleschi, arrivati in piccola parte in Italia nel 1925 in gravissimo ritardo, piacquero così tanto da essere utilizzati da Casa Ricordi per l’intensa campagna promozionale di Turandot, comparendo su giornali e riviste, e fornendo ispirazione evidentissima al grafico Metlicovitz per la realizzazione del manifesto dell’opera.

I costumi di Brunelleschi per il capolavoro di Puccini comparvero sulle scene il 26 aprile del 1926 al Teatro Costanzi di Roma, all’indomani della prima assoluta scaligera.

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Principessa "Turandot", costume dell'atto II, figurino di Umberto Brunelleschi

Ventagli, lance e una mazza ferrata per diversi personaggi

Principe "Calaf", costume con mantello, figurino di Umberto Brunelleschi.